domenica 30 ottobre 2011

Un capitalista è un capitalista!

Se metti un capitalista a capo del governo,
non puoi aspettarti
che non si comporti come tale.
Un capitalista è un capitalista,
anche se cade in disgrazia,
è e resta un capitalista!

Non sono mai riuscito a capire
chi l'ha votato credendo che,
una volta al potere,
avrebbe fatto il bene di tutti.

Posso capire l'errore una volta,
ma 10 - 100 - 1000 volte no!
Non lo accetto!

I suoi programmi
sono sempre stati ben chiari:
risolvere le beghe personali
e cercare di spianare la strada
ad un capitalismo senza regole,
riportando lo stato sociale
ai primi anni del secolo scorso.

Abbellendo lo stile delle chiacchiere,
nei fatti non si è mai nascosto.
Appoggiato da una sinistra
che si è resa complice silenziosa,
ha distrutto anni di conquiste
dei nostri padri e dei nostri nonni.

Ci sono voluti vent'anni
affinchè il popolo che l'ha votato capisse!

Spero che la lezione sia servita.
Spero che non sia troppo tardi.

Alla prossima
Nino P.


sabato 29 ottobre 2011

Non è stato Berlusconi ad aver detto una cazzata...



Sono comunque soddisfatto
dal gioco espresso dai miei ragazzi.
Se abbiamo perso è solo per episodi
che ci sono stati decisamente sfavorevoli.
Un po' per sfortuna, 
un po' per errori arbitrali,
non siamo riusciti a fare risultato.

Questo è il discorso standard
di ogni allenatore quando perde
una partita.

Se invece vince:

Devo dire grazie a questi ragazzi,
che oggi sono stati bravissimi
ad interpretare al meglio il lavoro
svolto durante la settimana.
Malgrado la bravura degli avversari,
siamo stati superiori 
nella mole di gioco prodotto
e nel possesso palla.
Il risultato ci ha dato ragione!

Se invece pareggia:

Gli avversari sono stati bravi
a chiudere ogni nostra iniziativa,
noi un po' meno nel concretizzare al meglio 
le occasioni che abbiamo creato.
Forse con un pizzico di fortuna in più
saremmo riusciti a fare risultato pieno,
ma va dato merito ai nostri avversari
di non essersi mai scoperti più del dovuto!

Leggendo tra le righe di queste dichiarazioni,
si capisce che:

Noi siamo stati più forti!
I nostri avversari hanno culo e noi sfiga!
L'arbitro è un cornuto!

Ammettere la sconfitta, la superiorità
del contendente oppure la pochezza propria...
mai e poi mai!!!

E' come in politica,
se si perdeno le elezioni
è sempre colpa dell'astensionismo:
che come si sa rappresenta in maggioranza
quello che generalmente viene considerato
come nostro elettorato.

Oppure:
è colpa delle congiunture politico-sociali
che si sono verificate in questo ultimo periodo,
che devono sicuramente farci riflettere,
ma che non devono assolutamente scalfire
quelli che sono da sempre i nostri programmi.


Oppure rivoltare semplicemente la frittata
come fa Bossi che cede su tutto con Berlusconi
e poi dice che ha vinto lui.


Oppure dare la colpa agli altri
come fa Berlusconi che non fa niente di quello
che politicamente ha promesso,
ma solo a causa delle opposizioni comuniste
che fanno del continuo ostruzionismo
al solo scopo di danneggiare lui medesimo.


Oppure affermare che:
NON E' STATO LUI AD AVER DETTO UNA CAZZATA,
SONO GLI ALTRI CHE L'HANNO SENTITA!



Alla prossima
Nino P.



venerdì 28 ottobre 2011

Vivono proprio in un altro mondo!

Vivono tra noi ed allo stesso tempo
in un altro mondo!
No...
non sono alieni!
Sono i nostri politici!

Non si rendono conto
di quanto si sono allontanati
da tutto il resto dell'umanità!

Stanno per conto loro,
tra parlamento, festicciole e barche d'altura.
Della gente comune
ignorano tutto ormai e,
se ne hanno qualche considerazione,
è solo per trattarla come i clientes
dell'antica Roma.

Licenziamenti facili,
pensione a 70 anni,
riduzione degli stipendi!

Queste le proposte!

Si!
Vivono in proprio in un altro mondo!

Alla prossima
Nino P.


Giuliano Ferrara e la meritocrazia (degli altri)

Si parla tanto di merito!
Lo fa anche lui!
Ed infatti Giuliano Ferrara ,
malgrado il fallimento
del suo Qui Radio Londra,

viene promosso dalla rai in prima serata
al posto di Santoro con un nuovo talk!

Questa è l'Italia!
Direbbe sconsolato mio nonno
se fosse ancora in vita.
Con la tipica rassegnazione
di chi ne ha viste tante ed ormai
non si meraviglia più di niente.

Io però mi incazzo!
Non ne posso fare a meno!
Mi incazzo!

Alla prossima
Nino P.

giovedì 27 ottobre 2011

Avevano il culo pieno

Quando è nata la lega nord,
mi trovavo da quelle parti.
Lavoravo a Brescia in quegli anni
e quello che mi colpì di più
fu la partecipazione giovanile.

Era un fiorire di raduni e di comizi,
io,
proveniente dal profondo sud,
rosso come il mio stesso sangue,
non seppi resistere alla tentazione
di guardarli da vicino.
Mi infiltrai in quei comizi
evitando il più possibile di parlare
(il mio accento mi avrebbe tradito),
ma osservando ogni cosa.

Ricordo che mi colpirono i toni e i gesti,
molto più dei contenuti che allora,
profeticamente,
giudicai di una bassezza che avrebbe
portato solo disastri.

Mi impressionarono le urla e gli slogan
suggeriti da capi e capetti
e l'ottusità delle idee.

Quel nord che si lamentava, era ricco,
il lavoro non mancava e i soldi giravano,
si stava bene.
Eppure...
loro volevano di più.

Per me,
che venivo da una realtà pregna di degrado,
di disoccupazione e di immobilità politico-economica,
erano marziani quei ragazzi con gli elmi e le corna
che brandivano spadoni di legno
e bevevano birra come fosse acqua.

Mi dicevo:
Caspita!
Se questi si lamentano ed hanno il culo pieno,
allora noi che patiamo la fame che dovremmo fare?
La rivoluzione?
Una guerra sociale?

Dopo due o tre comizi-raduni
a cui assistetti, mi resi conto
di quanto fosse facile ingannare
quella gente.
Bastava veramente poco:
qualche slogan bene assestato,
frasi forti, di quelle che lasciano il segno
e soprattutto
promesse impossibili da mantenere.

Decisi che per me poteva bastare,
liquidai la faccenda come un fenomeno
locale, che sarebbe durato quanto
la fiamma di una candela
in un giorno di vento.

Mi sbagliavo!

Avevo a quei tempi,
ancora molta fiducia sulla capacità
dell'uomo moderno di osservare
la reatà delle cose.
Ingenuamente mi ero convinto,
che quella gente molto presto
si sarebbe accorta dell'inganno
nel quale volevano trascinarla.

Sono passati vent'anni da allora,
a quei raduni, che ora guardo in Tv,
giovani ne vedo sempre meno.
Vedo pullman di pensionati invece,
con ridicole parrucche, elmi cornuti
e foulard verdi allacciati al collo,
che urlano e sbraitano.

I giovani forse...
forse hanno capito!

Alla prossima
Nino P.

martedì 25 ottobre 2011

Quando vedi il tuo nemico a terra, calpestalo!

Un anziano signore che si era fatto 8 anni di guerra,
mi disse molti anni fa:
quando vedi il tuo nemico a terra, calpestalo!
All'epoca mi era sembrata una barbarie,
anche quando lui aggiunse:
perchè anche se sconfitto, resterà sempre un tuo nemico,
ed un giorno potrebbe non ricambiarti il favore.

"e mentre marciavi con l'anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di un altro colore

sparagli Piero, sparagli ora
e dopo un colpo sparagli ancora
fino a che tu non lo vedrai esangue
cadere in terra a coprire il suo sangue

e se gli sparo in fronte o nel cuore
soltanto il tempo avrà per morire
ma il tempo a me resterà per vedere
vedere gli occhi di un uomo che muore

e mentre gli usi questa premura
quello si volta, ti vede e ha paura
ed imbraccia l'artiglieria
non ti ricambia la cortesia

cadesti in terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che il tempo non ti sarebbe bastato
a chiedere perdono per ogni peccato"


No...
non sono un violento,
non è nella mia natura,
ma oggi comincio a pensare
che quel vecchio
avesse ragione.

Alla prossima
Nino P.

lunedì 24 ottobre 2011

Berlusconi lo scolaretto e i compitini a casa

L'uomo a cui milioni di italiani hanno creduto,
che hanno votato e rivotato,
che si è sempre vantato di essere il migliore
ed il più bravo in tutto...
è stato pubblicamente deriso
dall'accoppiata Merkel-Sarkozy.
Il terzo paese più industrializzato d'Europa,
tra i fondatori della stessa,
trattato come l'ultimo arrivato,
anzi, peggio.

Il Nostro Magnifico Leader
è tornato a casa tutto contento
correndo subito dai suoi alleati,
come uno scolaretto che va incontro
alla mamma uscendo da scuola
per fargli vedere i compitini
che la maestra gli ha dato.
Naturalmente Bossi lo ha subito
rimproverato...
le pensioni no no no!

Io a questo punto
mi chiedo se il N.M.L.
si rende conto delle figuracce che fa lui
e che fa fare al suo paese.
Comincio a credere
di no!

Alla prossima
Nino P.

Nonciclopedia e gli orrori su Simoncelli

Di solito non commemoro
personaggi pubblici,
a dire il vero non mi piace farlo
neanche con i meno noti,
credo che il dolore, come
la maggior parte dei sentimenti negativi,
appartiene alla mia sfera intima
e non mi va di condividerlo
per il solo gusto di mostrarlo.
Anche ieri mi sono tenuto
tutto per me,
non ho pubblicato niente del Sic,
non per indifferenza ma,
per il pudore che ho
per tutto ciò che riguarda
la mia sfera affettiva.

Oggi però,
siccome la rabbia appartiene invece
a quei sentimeni che non riesco
a tenermi dentro,
voglio dire qualcosa.

Credo che Vasco Rossi
abbia fatto bene a querelare Nonciclopedia...
fino ad ieri ero in disaccordo con lui,
poi...
poi ho visto il cinismo
e la mancanza di rispetto,
con cui hanno affrontato
la tragedia di Sepang
e d'un tratto ho capito quello che intendeva
il buon Blasco.

Non si può...
no... non si può
fare della macabra ironia
sulla morte di un giovane di 24 anni,
non lo accetto!!
Non accetto che di fronte
a tanto dolore si possa
irridere così un ragazzo.
E' semplicemente
uno schifo!!

venerdì 21 ottobre 2011

Sic transit gloria mundi

"Sic transit gloria mundi"

Cosa avrà voluto dire?
Rassegnazione?
Presagio?
Accettazione?

Sic transit gloria mundi

è bello il latino...
se sai come infilarlo in un discorso,
ti fa sembrare più saggio e a volte,
ti cava dagli impicci.

Sic transit gloria mundi

il mio insegnante di italiano diceva,
che quando non sai cosa dire
se citi una massima in latino,
nessuno si prenderà la briga
di andare in fondo alla cosa.

Sic transit gloria mundi

dolore per la perdita di un amico?
Mestizia per gli affari finiti?
Sollievo per la fine di un incubo?

O semplicemente:
Sic transit gloria mundi?

Alla prossima
Nino P.

giovedì 20 ottobre 2011

Quello che pensano dei poveri e degli operai i nostri politici

Questi poveri!
Ma che cosa vogliono?
Cosa pretendono?
Dovrebbero ringraziare chi comanda,
perchè li tiene in considerazione.
E invece....
invece si lamentano sempre!
Vogliono manifestare loro!
Bene!
Se vogliono farlo
devono pagare!!
Non hanno i soldi?
Che vadano a lavorare!!
Non c'è lavoro?
Peggio per loro!!
Possono vendersi come schiavi
a scaricare cassette di frutta
come vorrebbe il ministro Brunetta.
Oppure rinunciare ai loro diritti,
come vorrebbero il ministro Sacconi
e Sergio Marchionne.
I poveri... tzè!!
Adesso anche loro
vogliono diritti!!

E gli operai....
che pretese!!
Gli stipendi adeguati al costo della vita!
Ma sentiteli!!
Anche orari umani vorrebbero!
Puah!!
Dovrebbero ringraziarci
che glielo diamo un lavoro...
e si lamentano pure!!
Che schifo!!

Già!
Che schifo!

Alla prossima
Nino P.

mercoledì 19 ottobre 2011

Frattini e Lavitola


Ecco un fermo immagine del servizio della Tv Albanese
sull'incontro del Ministro Frattini con il vice premier
d'Albania, al suo fianco sembra proprio Valter Lavitola!
Il ministro continua a smentire!

Alla prossima
Nino P.

Politici rampanti, ruffiani e mezzecalze

Come in un teatro,
la politica va in scena,
con i suoi attori di drammi quotidiani,
dal viso triste e dai monologhi strappacuore,
interrotti di tanto in tanto da un giullare
o da un menestrello,
interprete di chanson francesi
o barzellette sconce.
Poeti dalla rima facile
tristi servi del loro signorotto
che cantano ruffiani poesie e versi.
Ogni giorno in scena
lo stesso spettacolo,
dramma o commedia...

E il pubblico?

Il pubblico non applaude più!
Ammutolito osserva paralizzato
il gioco delle parti,
il tempo si è fermato al momento
che precede i fischi e i buu,
come nel frame di un film muto,
quando il pianista smette di suonare,
quell'attimo di secondo che non lascia
sperare nulla di buono.

Tra poco
si scatenerà la guerra!!


"Facciamola finita, venite tutti avanti
nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze,
feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte,
coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese
in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato,
spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!"




Alla prossima
Nino P.

martedì 18 ottobre 2011

Un occasione persa

Questo era un buon momento
per dire cose di sinistra, o,
se non veniva in mente niente,
di stare zitti.
Antonio Di Pietro ha perso l'occasione
per fare entrambe le cose.
La sparata sulla legge Reale
ha fornito un assist spettacolare
a Maroni ed al governo, già propensi
per conto loro alla repressione.

Invece
di puntare il dito su ciò
che non è stato fatto e che,
si sarebbe potuto e dovuto fare,
ha lasciato venire fuori
la sua anima di ex poliziotto
e di ex magistrato,
schierandosi senza riflettere,
dalla parte di chi, volutamente,
è stato mandato allo sbaraglio.

Invece
di attaccare il ministero degli interni
per l'incompetenza ed il dilettantismo,
con il quale,
non si sa quanto incosapevolmente,
ha affrontatato il problema della sicurezza
in una manifestazione di tale portata,
lo appoggia,
facendo sfoggia anche lui
di dilettantismo politico.
Illudendosi così,
di fare bella figura con chi è rimasto
vittima delle violenze.

Alla prossima
dal sempre più perplesso ed incazzato
Nino P.


lunedì 17 ottobre 2011

Sono l'indio, il mendicante, sono l'ortica nel tuo giardino




Puoi chiamarmi partigiano, bandito oppure illuso
Soldato di una guerra persa prima del suo inizio

Sono la tua coscienza sporca, sono un vecchio contadino
Sono l'indio, il mendicante, sono l'ortica nel tuo giardino
I miei compagni sono già morti o marciscono in prigione
Eppure sono ancora qui a gridare al mondo
"Viva la rivoluzione!"

Gli anni passano, i miti invecchiano, i muri son crollati
Le bandiere di una volta sono appese negli stadi
I giapponesi e i gringos arrivano a fare affari
E il paese ormai è venduto alle multinazionali
Con quei dollari i generali organizzano la repressione
Eppure siamo ancora qui a gridare al mondo
"Viva la rivoluzione!"

Esta noche por la calle suena mi tambor
Con una taglia sulla testa tra i villagi sono andato
Molte case si sono aperte, molte volte si è ricordato
Della leggenda da Paddy Garcia, di chi non smette di sognare
Nell'utopia della rivolta e non è stanco di lottare
Per chi si unito c'è la vittoria o il plotone d'esecuzione
Eppure siamo ancora qui a gridare al mondo
"Viva la rivoluzione!"

Esta noche por la calle suena mi tambor

Ora puoi chiamarmi Aureliano, Don Chisciotte o Pancho Villa
Ma sono un fuoco ancora acceso, sono l'urlo della gueriglia
Non combatto i mulini a vento e il nemico è sul mio sentiero
Stasera offro un ballo davanti al mondo intero
Le campane danno il segnale, tutt'intorno c'è confusione
Adesso posso urlare al mondo "Per sempre che
Viva la rivoluzione!"

Esta nochepor la calle suena mi tambor


  

I fatti gravissimi secondo Angelino Alfano

Per l'onorevole Angelino Alfano,
segretario nazionale del Pdl
ed ex ministro della giustizia,
le dichiarazioni del Presidente della Camera
On. Gianfranco Fini,
in merito alla necessità politica di
dimissioni del Ministro Saverio Romano,
sono un fatto gravissimo ed inaccettabile!!

Mentre se un Ministro della Repubblica
è indagato per mafia...
è tutto normale!

E poi ci viene a dire che non dobbiamo indignarci!!

Alla prossima
Nino P.

sabato 15 ottobre 2011

Una processione di Giuda!!

Il governo cresce!
Tre nuove poltrone sono state assegnate,
non si sono neanche preoccupati di lasciare
passare un po' di tempo,
appena questi signori
(una ex finiana, un ex dipietrista e un ex udc),
hanno votato la fiducia, sono stati subito ricompensati.

Neanche un briciolo di pudore nel farlo,
semplicemente se ne sono fregati!
Del resto si chiamano popolo delle libertà e,
adesso, anche quelli che li hanno votati
hanno capito che significa:
abbiamo la libertà di fare quel cazzo che ci pare!!

Esatto!!

Fanno quello che cazzo gli pare,
se ne fregano di ciò che la gente può pensare,
se ne fregano delle istituzioni,
se ne fregano del paese!
Tra non  molto programmeranno le elezioni
per la primavera del 2012 così,
si andrà al voto con il porcellum
e tutti i deputati che si sono venduti
saranno ricandidati.
Avremo altri 5 anni di repubblica gerontocratica,
con sempre gli stessi volti.

Una processione di Giuda!!

Alla prossima
Nino P.

venerdì 14 ottobre 2011

Ecco i nomi dei radicali che hanno salvato Berlusconi


Marco Beltrandi
Rita Bernardini
Maria Antonietta Farina Coscioni
Matteo Mecacci
Maurizio Turco
Elisabetta Zamparutti

Questi sono i nomi dei deputati radicali
che oggi si sono venduti,
spero che alle prossime elezioni,
qualora si possa votare con le preferenze,
ve ne ricordiate tutti!!

Alla prossima
Nino P. 

Per la Santanchè Bossi è un uomo malato!

Ieri sera guardavo, come quasi ogni sera,
Tg3 linea notte. Ospite in collegamento:
Daniela Santanchè.

Ad un certo punto l'argomento
cade sui famosi sbadigli di Bossi
durante il discorso di Berlusconi,
viene lanciato in proposito un servizio
che li evidenzia tutti e dodici,
praticamente su 19 minuti,
uno ogni minuto e mezzo.
La Santanchè si infervora a modo suo,
urlando che è una porcata il non avere rispetto
per un uomo malato, con gravi problemi di salute,
e che si devono vergognare di mandare in onda
quel genere di servizio.

Maurizio Mannoni che conduceva,
è rimasto spiazzato dallo sbotto
della pasionaria, non riuscendo a replicare subito.

Non è rimasto spiazzato invece
Massimo Donadi presidente dei deputati Idv alla camera
ed ospite in studio che,
gli ha detto quello che avrei voluto dirgli io:
"mi faccia capire, lei sta dicendo, che,
un ministro della Repubblica è talmente malato,
da non essere in grado di ascoltare 19 minuti di discorso?"

La Santanchè ha un attimo di panico,
e reagisce come facevo io a scuola quando
mi interrogavano su qualcosa che non sapevo:
prima ripete le stesse cose e poi...
cambia discorso!!!

L'avevano lasciata in naftalina
dopo la batosta di Pisapia,
l'hanno tirata fuori adesso...
credo che farebbero meglio
a rimetterla di nuovo in congelato!

Alla prossima
Nino P.

giovedì 13 ottobre 2011

Il giradischi rotto

Mio nonno aveva un mobile bar,
di quelli che andavano di moda
agli inizi degli anni 50 del secolo scorso,
con all'interno un giradischi
ed un intera collezione di 78 giri.

Con il passare degli anni
il giradischi si danneggiò e
pur continuando a funzionare,
puntualmente faceva saltare la puntina...
per cui quando organizzavano qualche festa danzante,
qualcuno a turno era costretto a sacrificarsi
rimanendo nelle vicinanze del giradischi
in modo che nel momento oppurtuno,
con un abile colpetto nel punto giusto
facesse ripartire la musica.

Erano altri tempi quelli,
la vita era dura ma, molto più semplice,
avevano poco e quel poco che avevano
lo consideravano abbastanza e
se diventava necessario condividerlo...
lo condividevano.

Mio nonno era un contadino,
e quando gli chiedevo per chi votava,
lui, con la sigaretta all'angolo della bocca
e un'espressione di orgoglio in viso,
mi rispondeva:
PER IL PARTITO DEI LAVORATORI!!
Come se al mondo non ne esistessero altri.

Quando aveva un problema,
economico, lavorativo, burocratico...
lui andava a trovare il segretario locale del partito,
il quale si attivava immediatamente per risolverglielo.
"Non vi preoccupate Don Nino" gli diceva,
"dateci tutte le carte che ce la vediamo noi".

Era così che funzionava,
il partito era un punto di riferimento per l'elettore
e l'elettore era un punto di riferimento per il partito.

No...
non era tutto rose e fiori,
anche allora c'erano molte cose che non funzionavano,
anche allora c'erano approfittatori e furbetti
ma...
la gente sapeva anche che c'era sempre qualcuno
pronto a difenderla...
non si sentiva usata, abbandonata e tradita.
Anche nei momenti difficili
aveva la speranza e la fiducia di vedere tempi migliori.

Oggi no...
oggi hanno ucciso la speranza e calpestato la fiducia,
facendoci sentire nella pancia l'urlo del tradimento.

Ed intanto...
gli unici dischi rotti che ascoltiamo
sono i discorsi di Berlusconi.
Solo che adesso non c'è nessuno
disposto a sacrificarsi per togliercelo dai piedi.

Alla prossima
Nino P.



lunedì 10 ottobre 2011

L'Italia fa tendenza

In Argentina nella città di Rosario,
l'imprenditore di nigth club Juan Cabrera,
ha aperto Palacio Berlusconi.
Che cos'è?
Ma un bar di escort che altro?
Anche l'arredamento dicono non lasci dubbi,
con simboli che si riferiscono al bunga bunga.

Il presidente dell'associazione Insieme Argentina
Antonio Bruzzese, ha scritto al Console generale
Rosario Miccichè, esprimendo tutta la sua indignazione
per l'uso poco consono di un nome che
rappresenta la nazione italiana.

Personalmente, non credo che il nome di Berlusconi
mi rappresenti.
Se questo viene usato per gli scopi
più turpi, non sono affari miei.

Il mio Amor di Patria va oltre l'uomo che la governa.
Non è un baretto di puttane che mi umilia,
ma, il modo di governare di tutta una classe
politico-dirigenziale che ha fatto tanti di quei danni,
che forse neanche i miei nipoti riusciranno a vedere
risolti!!

Alla prossima
Nino p.

giovedì 6 ottobre 2011

Ecco il nuovo nome del partito di Silvio

Lo ha deciso proprio oggi:
il prossimo partito si chiamerà
FORZA GNOCCA
così nessuno avrà più dubbi
su cosa realmente gli passa per la testa!!

Alla prossima
Nino P.

mercoledì 5 ottobre 2011

L'Italia nuota disperata in un oceano di m.....

L'Italia,
malgrado quello che vanno dicendo in giro Berlusconi
ed i suoi fedelissimi e servilissimi alleati,
nuota disperata in un oceano di merda.

Le agenzie di rating continuano a declassare,
gli investitori si tengono prudentemente alla larga,
l'economia non lascia intravedere segni di crescita.
le famiglie finiti i pochi risparmi che avevano,
stanno per collassare nei debiti che le sirene
ammalianti ed ingannevoli del consumismo
gli avevano indotto a fare.
Le industrie piccole chiudono,
quelle grandi scappano,
i commercianti non vendono più,
i giovani non hanno prospettive:
il lavoro non c'è,
e quando c'è è malpagato e senza garanzie.

Ma per Berlusconi ed i suoi fedelissimi
e servilissimi alleati della lega,
i problemi del paese sono le intercettazioni
e la libertà di stampa,
che... ahilui continua a dire cose
che il Nostro Magnifico Premier
non vorrebbe sentire.
Per questo serve una legge che ci tappi la bocca.

Lui intanto... come i bambini dell'asilo,
si tappa le orecchie e urla:
lallalallalallalalla ♫♪ lallalallalallalallalalla ♫♫♪

Alla prossima
Nino P.

lunedì 3 ottobre 2011

Lettera di Marchionne a Confindustria

Cara Emma, negli ultimi mesi, dopo anni di immobilismo, nel nostro Paese sono state prese due importanti decisioni con l’obiettivo di creare le condizioni per il rilancio del sistema economico. Mi riferisco all’accordo interconfederale del 28 giugno, di cui Confindustria è stata promotrice, ma soprattutto all’approvazione da parte del Parlamento dell’Articolo 8 che prevede importanti strumenti di flessibilità oltre all’estensione della validità dell’accordo interconfederale ad intese raggiunte prima del 28 giugno.

La Fiat fin dal primo momento ha dichiarato a Governo, Confindustria e Organizzazioni sindacali il pieno apprezzamento per i due provvedimenti che avrebbero risolto molti punti nodali nei rapporti sindacali garantendo le certezze necessarie per lo sviluppo economico del nostro Paese. Questo nuovo quadro di riferimento, in un momento di particolare difficoltà dell’economia mondiale, avrebbe permesso a tutte le imprese italiane di affrontare la competizione internazionale in condizioni meno sfavorevoli rispetto a quelle dei concorrenti. Ma con la firma dell’accordo interconfederale del 21 settembre è iniziato un acceso dibattito che, con prese di posizione contraddittorie e addirittura con dichiarazioni di volontà di evitare l’applicazione degli accordi nella prassi quotidiana, ha fortemente ridimensionato le aspettative sull’efficacia dell’Articolo 8. Si rischia quindi di snaturare l’impianto previsto dalla nuova legge e di limitare fortemente la flessibilità gestionale.

Fiat, che è impegnata nella costruzione di un grande gruppo internazionale con 181 stabilimenti in 30 paesi, non può permettersi di operare in Italia in un quadro di incertezze che la allontanano dalle condizioni esistenti in tutto il mondo industrializzato. Per queste ragioni, che non sono politiche e che non hanno nessun collegamento con i nostri futuri piani di investimento, ti confermo che, come preannunciato nella lettera del 30 giugno scorso, Fiat e Fiat Industrial hanno deciso di uscire da Confindustria con effetto dal 1 gennaio 2012. Stiamo valutando la possibilità di collaborare, in forme da concordare, con alcune organizzazioni territoriali di Confindustria e in particolare con l’Unione Industriale di Torino. Da parte nostra, utilizzeremo la libertà di azione applicando in modo rigoroso le nuove disposizioni legislative. I rapporti con i nostri dipendenti e con le Organizzazioni sindacali saranno gestiti senza toccare alcun diritto dei lavoratori, nel pieno rispetto dei reciproci ruoli, come previsto dalle intese già raggiunte per Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco. E’ una decisione importante, che abbiamo valutato con grande serietà e attenzione, alla quale non possiamo sottrarci perché non intendiamo rinunciare a essere protagonisti nello sviluppo industriale del nostro Paese.

Con i miei migliori saluti
Sergio Marchionne


Intanto i titoli FIAT crollano in borsa dopo l'annuncio.
Marchionne insiste nel lasciare intendere di avere la bacchetta magica,
malgrado le risposte negative del mercato, lui continua per la sua strada...
In realtà l'unico vero risultato ottenuto con l'aiuto del ministro Sacconi, della Cisl e della Uil
che è riuscito ad ottenere finora è stato quello di buttare nel cesso 
anni di lotte dei nostri nonni e dei nostri padri.

Grazie Sergio e grazie a chi ti ha messo lì.

Alla prossima
Nino P.