martedì 30 marzo 2010

Passato remoto...

Ricordo….

quando ero piccolino, moltissimi anni fa…
che
andare a votare era molto di più
di un diritto ed un dovere…
era..
era un rito
una fede laica
un momento irrinunciabile nella vita
di uomini e donne!


Ricordo…
che si andava al seggio
tutti insieme
famiglia per famiglia
ogni schieramento aveva i suoi orari…
mio padre
comunista come il suo
esigeva si andasse la domenica mattina
prima di messa
perché comunista si
ma credente anche!


Ricordo…
i preparativi,
il certificato elettorale e la carta d’identità
l’istruzione del capo famiglia
agli altri membri del gruppo
su come e chi votare
le donne
che erano madri, nonne, zie e figlie
a quella catechizzazione
facevano segno di si con il capo…
a volte senza parlare..
loro donne calabresi
leonesse travestite d’agnello
sapevano che non serviva discutere
con il loro uomini
tanto nel chiuso
della cabina elettorale
non entravano i loro mariti ed i loro padri
nella cabina elettorale
altro che falce e martello
la loro crocetta
l’avrebbero messa sullo scudo crociato
perché Gramsci era un compagno si…
ma su quella croce era morto Nostro Signore…


ed il martedì
si andava al CRAL
mano nella mano con il mio papà…
e discussioni infinite sul mistero
della scomparsa di voti
sul dimezzamento dei pronostici e delle previsioni.


Ricordo…
i seggi elettorali pieni…
con file infinite
ed i rappresentanti di lista
fieri ed orgogliosi
e fuori della porta
i funzionari locali di partito
con i loro sorrisi
e le occhiate d’intesa…


Ricordo…
le spille al bavero della giacca
qualcuna rossa con falce e martello gialli
qualche altra bianca con uno scudo crociato rosso
e poi…
un vecchio fascista
che non si è mai nascosto
che nella sua casetta di un piano
aveva fasci littori di marmo a reggere il tetto
e dal suo giradischi ad alto volume
venivan fuori le note e le parole di Giovinezza


Ricordo…
simboli e partiti spariti nelle pieghe del tempo
definizioni e parole considerate ormai obsolete
parole come
liberale…
repubblicano
social democratico
democratico proletario
extraparlamentare
e quel linguaggio
pieno di:
“nella misura in cui”
di “alternativa ad ogni compromesso”


Ricordo…
le campagne elettorali
fatte porta a porta
casa per casa
con quei fogliettini colorati
pieni di simboli e nomi
e le riunioni
in casa di questo o di quello
dove si illustravano
le nuove linee del partito
e quindi i conseguenti cambiamenti
di comportamento in ambito politico…


Ricordo
quell’Italia che non c’è più
figlia di un altro tempo
e madre del presente…
e noi figli
che non ne sappiamo essere degni!


Alla prossima...
Nino P.

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