Il primo maggio è passato, evviva il primo maggio!
Polemiche e polemiche!
L’Italia è diventata una repubblica fondata sulle chiacchiere.
No, non i magnifici dolcetti ricoperti di zucchero, ma le chiacchiere fatte d’aria e di cattiveria, quelle delle vecchie comari di paesini sperduti, citate da De Andrè in “bocca di rosa”, capaci di uccidere con un soffio di fiato.
Ecco l’Italia d’oggi,
fatta di chiacchiere ricoperte da un soffice strato di veleno.
Il primo maggio si fa festa, no il primo maggio si lavora, no si fa festa, no si lavora!!!
Il primo maggio è un simbolo, una celebrazione.
Ebbene si è riusciti a spostare l’attenzione dal significato e dall’immagine di questo simbolo, sporcandolo di polemiche da bar che niente hanno a che fare, con ciò che questo giorno dovrebbe essere.
Io faccio un lavoro a turni, le feste per me, dal punto di vista lavorativo, spesso si riducono ad un segno rosso sul calendario, ma dal punto di vista dei sentimenti, non cambia niente, Natale è Natale anche se lavoro, Pasqua è Pasqua, il 1° maggio è il 1° maggio!!!
Lo spostare l’attenzione, fa parte di una strategia di manipolazione delle masse. S’inventano un problema che non c’è, lo fanno crescere ed amplificare e poi lo risolvono; oppure sparano una cazzata e ne stanno lì a parlare, per giorni, settimane o mesi, ignorando del tutto, le vere questioni
da affrontare.
Ed eccoci qua, dopo il 25 aprile svuotato di ogni significato, sdoganato verso una pacificazione inesistente che serve solo ad allontanare il ricordo di un passato, che chi governa oggi non ama ricordare; adesso tocca alla festa dei lavoratori, un altro caposaldo dello spirito democratico della storia repubblicana, massacrato inesorabilmente, sepolto sotto una valanga di chiacchiere!!!!
Nino P.
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