è sempre difficile fare commenti, aprire discussioni
o semplicemente mostrare il proprio cordoglio.
Ci si pongono domande alle quali è complicato
dare risposte.
Come è successo,
perchè è successo,
come si sarebbe potuto evitare,
di chi è la colpa....
Domande...solo domande...
Ma ecco che
il direttore
de Il Giornale, o ex direttore,
visto che tra tutti e tre:
Sallusti, Feltri e Belpietro,
non si sa mai chi è a dirigere..
in questo caso parlo di Feltri
che
dicevo...
si azzarda in considerazioni,
che hanno tutta l'aria
del voler
lasciare intendere,
sottintendere,
alludere,
far capire,
dire fra le righe...
si!
Hanno tutta l'aria di non essere
ciò che sono...
eccone una stralcio:
...Ciononostante,
poiché la strage si è consumata in 30 minuti,
c’è da chiedersi comunque perché il pluriomicida
non sia stato minimamente contrastato
dal gruppo destinato allo sterminio.
Ragioniamo.
Cinque, sei, sette, dieci, quindici persone, e tutte disarmate,
non sono in grado di annientare un nemico,
per quanto agisca da solo, se questo impugna armi da fuoco.
Ma 50 - e sull’isola ce n’erano dieci volte tante-
se si lanciano insieme su di lui,
alcune di sicuro vengono abbattute, ma solo alcune,
e quelle che, viceversa, rimangono illese (mettiamo 30 o 40)
hanno la possibilità di farlo a pezzi con le nude mani.
Ci rendiamo conto. Cose così sono facili da scrivere,
standosene qui seduti alla scrivania,
e molto più difficili da praticare sul campo
mentre echeggiano gli spari e
decine di corpi cadono a terra senza vita.
Ma è incredibile come, in determinate circostanze,
ciascuno pensi soltanto a salvare se stesso,
illudendosi di spuntarla, anziché adottare la teoria più vecchia
(ed efficace)del mondo:l’unione fa la forza.
Varie specie di animali quando attaccano
lo fanno in massa e nello stesso modo
si comportano quando si difendono.
Attenzione però: gli animali istintivamente antepongono
l’interesse del branco a quello del singolo.
Uno per tutti, tutti per uno.
Evidentemente l’uomo non ha, o forse ha perso nei secoli,
l’abitudine e l’attitudine a combattere
in favore della comunità della quale pure fa parte.
In lui prevalgono l’egoismo e l’egotismo.
Non è più capace di identificarsi con gli altri
e di sacrificarsi per loro,
probabilmente convinto che loro
non si sacrificherebbero per lui.
lei si pone delle domande,
dà delle risposte
ed esprime dei giudizi...
tutte cose che rientrano
in quello che è il suo ruolo.
Anche io leggendo il suo articolo
mi sono posto domande...
mi sono chiesto per esempio
come mai, tra tante domande che lei avrebbe
potuto farsi, ha scelto proprio quella che avrebbe gettato
un cono d'ombra su quei poveri ragazzi?
La risposta che mi sono dato
è che forse quei ragazzi non incarnavano
per lei l'esempio ideale rappresentativo
di quello che è il suo pensiero.
Non voglio neanche pensare
che lei lo abbia fatto
perchè l'attentatore era un Cristiano e di destra.
Assolutamente no!!
Non posso pensare che sia così!!
Però signor direttore,
me lo lasci dire,
il suo articolo è stato veramente
un pezzo di pessimo gusto!!
Alla prossima
Nino P.
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