Un mio collega anni fa, decise di vendere la casa,
quando gli chiesi come mai,
mi rispose che gli portava troppe spese.
Mi disse che la casa di proprietà era una succhiasoldi:
la facciata, il bagno guasto, i balconi da rifare,
il portone, l’ascensore, il condominio…
meglio in affitto sentenziò!
Qualche giorno addietro,
mi dice che deve andare dal notaio per il rogito,
al mio sguardo interrogativo,
mi spiega che stava comprando casa!
Ma come? Non era una succhiasoldi?
Si!! Mi risponde…
è un salasso,
ma… mi sono reso conto,
che pagando l’affitto ogni mese spendo di più
e non ho garanzie sul futuro.
Ecco…
sentendo in questi giorni tanti discorsi
sul pubblico e sul privato,
mi è tornato in mente questo mio collega.
Se un bene costa…
che senso ha venderlo,
per poi continuare a pagare per usufruirne??
Lo so…
è un discorso semplicistico, e sono certo che
economisti di professione saranno in grado di smontarlo
pezzo per pezzo…
ma,
penso ad esempio
a quelle amministrazioni che vendono a privati
i palazzi del comune perché
non hanno soldi per mantenerli,
e poi gli pagano l’affitto per continuare a risiederci.
Non sarebbe meglio usare i soldi dell’affitto
per la manutenzione?
Oppure al comune di Vienna,
tanto per estendere il concetto, che,
come hanno fatto vedere nell’ultima puntata
di Report,
ha venduto la sua azienda di tram
ad una società americana e adesso la paga
perché mantenga il servizio ai cittadini,
rimettendoci soldi ed avendo perso il bene.
Gli esempi possono continuare…
come quel direttore sanitario che,
appena insidiatosi, scoprì che se avesse assunto
i dipendenti delle ditte esterne che prestavano servizi
all’ospedale, avrebbe risparmiato un milione di euro
l’anno.
Non voglio generalizzare,
non mi sogno nemmeno di affermare che
il pubblico sia sempre meglio del privato.
ma,
posso affermare senza ombra di dubbio
che la liberalizzazione selvaggia
non è la soluzione ai problemi economici di un paese.
Sarebbe solo un attimo di respiro nel presente
e un nodo scorsoio del futuro.
Alla prossima
Nino P.
4 commenti:
Sono perfettamente d'accordo con te. Non si può affermare che tutto ciò che si privatizza diventi oro, anzi, diventa un bene su cui lucrare, cosa che può avvenire a spese della qualità e del bene comune.
Complimenti per il blog, subito finito tra i preferiti.
Matteo
grazie per il complimento sul blog :-)))
il privato ultimamente coincide con interessi singoli...
@Ernest è sarà sempre così purtroppo
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