lunedì 27 giugno 2011
"Tutto cambia affinché nulla cambi"
M'han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede
nei miti eterni della patria e dell'eroe
perché è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità
le fedi fatti di abitudini e paura
una politica che è solo far carriera
il perbenismo interessato
la dignità fatta di vuoto
l'ipocrisia di chi sta sempre
con la ragione e mai col torto.
Quarantasei anni sono passati,
da quando un giovanissimo Francesco Guccini
scriveva questa splendida canzone.
Ed è strano a quasi mezzo secolo di distanza,
trovarla ancora attuale...
come se da quel lontano 1965 ad oggi
non sia successo niente.
Eppure...
eppure sono sparite nazioni intere
ed altre ne sono nate,
l'uomo ha trovato il tempo di andare sulla luna,
ha inventato oggetti che allora neanche sognavano,
ha fatto progressi in campo scientifico,
nella sanità,
nella tecnologia...
E malgrado questo...
malgrado questo nulla è cambiato nel tessuto sociale,
rileggere, riascoltare quelle parole ormai vecchie
di quarantasei anni mi fa uno strano effetto.
"Tutto cambia affinché nulla cambi"
faceva dire Tomasi di Lampedusa
nel Gattopardo a Don Fabrizio, il principe di Salina,
nel discorso fatto al cavaliere Chevalley sceso in Sicilia
per cercare la classe dirigente del nuovo Regno d'Italia.
A volte mi scopro pessimista!
Alla prossima
Nino P.
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4 commenti:
qua sembra che addirittura non cambi...
già :-((
Le tue scelte, anche in campo musicale, mi trovano assolutamente in accordo con te .....bravissimo!!! Ciaoooooooo
^^_________^^
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